di Stefano Perri, da http://www.strill.it – L’aeroporto dello Stretto ed il suo sviluppo. Una discussione antica ma sempre attuale. “Vogliamo fare delle proposte a riguardo, ma al di fuori delle polemiche”è il messaggio lanciato durante una conferenza stampa da quatto associazioni coinvolte in un unico progetto:Ethos, Kronos, Club Unesco e Circolo Calcidese.
“Negli ultimi tempi – esordiscono i rappresentanti di Ethos – abbiamo studiato i flussi che coinvolgono il trasporto aereo nella nostra provincia. Nel 1999 c’erano Airone e Alitalia e volavano unicamente su Roma e Milano e grazie alle politiche aziendali di queste compagnie aeree il traffico aereo si aggirava attorno ai 500 mila passeggeri annui. Da li in avanti sono stati spesi ingenti finanziamenti, quasi 40 milioni di euro, ma dopo 12 anni l’aeroporto ha lo stesso volume di traffico. Ma noi non vogliamo imputare responsabilità, ma se i fatti sono questi noi riteniamo che ad oggi c’è un problema”. Puntano il dito le associazioni contro la classe dirigente che in questi anni non ha saputo fornire quell’input necessario per lo sviluppo dell’infrastruttura aeroportuale “La politica in realtà – continuano – ha minato le basi di crescita di questo aeroporto. Sono i metodi clientelari utilizzati in questi anni che lo hanno ridotto in questo stato”.
Gli interessi intorno all’aeroporto sono molteplici e rappresentano un punto cardine delle politiche per lo sviluppo del territorio reggino e dell’area dello Stretto in generale. “E’ grave – denuncia Peppe Musarella di Ethos – che ci sia una sorta di inconsistenza da parte della politica nella gestione del settore”.
“Per risolvere la situazione – propongono le associazioni – il passaggio più importante è proprio quella di affidare l’aeroporto ad un manager specializzato nelle dinamiche del traffico aereo. Non parliamo di un manager e basta, ma di una figura professionale che sia competente del settore e che abbia già un’esperienza alle spalle, sullo stile di Lamezia Terme e di Catania. Evidentemente alcuni settori della vita economica e sociale della provincia devono essere completamente sganciati dalla politica. Se si vuole dare un futuro più solido all’aeroporto bisogna sviluppare con il supporto di un esperto competente un piano di sviluppo integrato. Perche è l’aeroporto che deve rispondere alle esigenze del territorio e non il territorio a quelle dell’aeroporto”.
In effetti è indubbio che negli ultimi anni i prezzi dei biglietti dei vari vettori operanti sono aumentati in una misura sempre crescente e non sempre la quantità delle destinazioni rispondono alle esigenze dei reggini e dei turisti che a Reggio potrebbero arrivare. “Dal punto di vista prettamente turistico – continua Musarella di Ethos – Reggio viene tagliata fuori dal circuito nazionale ed internazionale”.
L’altra proposta in campo lanciata durante la conferenza stampa di oggi sarebbe quella di sviluppare il traffico dei voli cargo. Poiché la linea ferrovia passa proprio nella zona adiacente all’aeroporto e non sarebbe difficile realizzare una stazione ad hoc all’interno dell’aeroporto per smistare le merci e poi dirigerle verso Gioia Tauro.
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