TROPEA: ARRESTATO IL LATITANTE SALVATORE FACCHINERI

FacchineriSalvatore-1974I Carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno posto fine ieri alle ambizioni di lunga latitanza di Salvatore FACCHINERI che, evaso il 25 febbraio di quest’anno dagli arresti domiciliari che stava scontando nella propria abitazione di Cittanova, stava tentando di

sottrarsi da ben tre provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria. L’operazione è stata condotta con il supporto della Compagnia dell’Arma di Tropea, con il coordinamento dei Comandi provinciali di Reggio Calabria e Vibo Valentia e con la direzione delle due Procure della Repubblica di Palmi e Vibo Valentia.

I Carabinieri di Taurianova, che fin da febbraio non avevano mai smesso di cercare il catturando, hanno condotto le indagini con metodi tradizionali, senza nemmeno una intercettazione telefonica, basandosi su una attività informativa che, alla fine, ha portato al risultato di ieri. Da una settimana, infatti, i militari, che avevano attentamente osservato i movimenti dei familiari di Facchineri, avevano avviato dei servizi specifici di osservazione, infiltrandosi tra le migliaia di turisti che affollano le spiagge della “Perla del Tirreno” e della Costa degli Dei. I Carabinieri, travestiti da villeggianti, hanno battuto villaggi turistici, locali e spiagge, alla ricerca di tracce ed indizi del “passaggio” del pregiudicato cittanovese, fino a quando – grazie ad una approfondita analisi – non hanno concentrato i loro sforzi nella zona compresa tra Santa Domenica di Ricadi e la rinomata spiaggia di Formicoli. Qualche giorno di appostamenti e, finalmente, i Carabinieri sono stati ripagati dell’attesa. Alle quattro di ieri, proprio a fianco a due militari, ha sistemato l’ombrellone quella che poteva sembrare a tutti una famigliola qualunque: marito, moglie, due bambini piccoli, di cui uno ancora nella culla, la borsa frigo, le creme solari. I militari, sorpresi prima di tutto della vicinanza del loro obiettivo, prima ancora che dal fatto che si trattasse proprio di Facchineri, hanno mantenuto i nervi saldi ed hanno pazientato ancora, per riuscire a catturarlo nel momento in cui era meno pericoloso ed aveva meno possibilità di fuga. Non si poteva escludere che l’uomo avesse con sé, nello zainetto, un’arma che sarebbe stata pericolosissima se usata tra la folla dei bagnanti. Due Carabinieri sono quindi entrati in acqua per un bagno, mentre altri due sono rimasti sulla spiaggia. L’intervento è scattato quando Facchineri, per rinfrescarsi, ha deciso di fare un tuffo. I militari lo hanno immediatamente bloccato, in acqua, e lo hanno portato sulla spiaggia, dove lo hanno immediatamente ammanettato, ponendo fine alla sua fuga.

Per Facchineri, la scelta della spiaggia non poteva essere migliore: si tratta di una piccola caletta, proprio al di sotto della altissima rupe dove si trova l’ex discoteca “Rebus” di Santa Domenica. Per raggiungerla vi sono due alternative: o una lunghissima ed estenuante camminata sulla battigia da Formicoli o una ripidissima discesa lungo un sentiero scosceso che parte proprio vicino alla discoteca. La spiaggia è una di quelle molto appartate, frequentata solo da stranieri o, comunque da turisti del Nord, perfetta per chi non volesse incontrare facce “conosciute”. Soprattutto, lontana da parcheggi e strade, quindi dai controlli.

Proprio l’impervietà del sentiero ha costretto i militari a scortare l’arrestato lungo la spiaggia, fino alla spiaggia di Formicoli, tra lo stupore dei bagnanti e dei villeggianti, molti dei quali però, compresa la situazione, non hanno fatto mancare qualche applauso e qualche “bravi” rivolto ai Carabinieri. A Formicoli, l’arrestato è stato portato con una “gazzella” della Compagnia di Tropea fino alla locale caserma. Alcuni altri militari, con discrezione, hanno accompagnato la moglie dell’arrestato ed i bambini, prestando loro assistenza.

In caserma a Tropea, i militari della Compagnia di Taurianova hanno fotosegnalato Facchineri e gli hanno chiuso “i conti  in sospeso”, con la notifica di due provvedimenti:

l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura, per il reato di evasione che Facchineri aveva commesso allontanandosi il 25 febbraio, per sfuggire ad una condanna a 10 anni ed 8 mesi di reclusione inflittagli lo stesso giorno con sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria per il reato di riduzione in schiavitù commesso nei confronti di due cittadini rumeni, che aveva segregato in una baracca e che aveva costretto a lavorare senza alcuna retribuzione;

l’ordine di esecuzione di una condanna a 6 anni e sei mesi di carcere per due tentate estorsioni aggravate dall’aver commesso il fatto avvalendosi della forza intimidatrice connessa all’appartenenza ad una organizzazione mafiosa, commesse tra marzo e maggio del 2003 a Cittanova e San Giorgio Morgeto (RC), allorquando era già sorvegliato speciale.

Per Facchineri, quindi, si sono aperte le porte del carcere, questa volta quello di Vibo Valentia.

I militari hanno poi individuato una villetta, a Santa Domenica di Ricadi, dove Facchineri soggiornava con la famiglia. In queste ore sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire le esatte circostanze per le quali la casa fosse nella disponibilità della famiglia.

Figlio del boss Michele, famigerato protagonista della sanguinosa “faida di Cittanova”, durata circa 30 anni, che ha visto contrapposto il clan  dei Facchineri e quello degli Albanese-Raso-Gullace, mietendo circa 70 vittime, Salvatore Facchineri – classe 1974, ufficialmente di professione allevatore – è attualmente il referente principale del propria famiglia sul territorio. Con l’arresto, dopo una decennale latitanza,  di suo fratello  FACCHINERI Luigi cl.66, considerato uno degli autentici boss della ‘ndrangheta, Salvatore – che già vanta importanti precedenti per associazione mafiosa – ha assunto un ruolo centrale nelle attività criminali del proprio gruppo che, nel periodo di pace successo alla faida, si è dedicato  alla più atavica delle attività delinquenziali poste in essere da organizzazioni delinquenziali di tal specie o appartenenti ad esse,  vale a dire l’estorsione ai danni di piccoli e grandi imprenditori, commercianti, professionisti, proprietari terrieri  e comuni cittadini (desumibile dai numerosissimi episodi di danneggiamento effettuati mediante colpi d’arma da fuoco, incendi e taglio di piante da frutto e dai numerosi procedimenti per estorsione e danneggiamento che hanno visto coinvolti gli appartenenti all’una e all’altra consorteria) finalizzate sempre più all’accaparramento illecito di beni di qualsiasi genere ed al controllo del territorio, fino a porre il territorio di Cittanova in stato di totale soggezione. Basti pensare che il secondo provvedimento notificato ieri a Facchineri dai Carabinieri rivela la spudorata sfrontataggine con cui egli ebbe a pretendere da un onesto imprenditore di San Giorgio Morgeto la consegna immediata di una ingente somma di denaro a titolo estorsivo, cui seguirono gravi intimidazioni. Il tutto a dimostrazione da una parte dell’esistenza di un’organizzazione mafiosa in Cittanova e San Giorgio Morgeto e dall’altra della potenza del clan Facchineri – la cui efficienza militare è stata riconosciuta in più processi – e della spietatezza delle logiche criminali che presiedono alle deliberazioni dei suoi componenti, che non arretrano nemmeno di fronte alla rappresentazione di difficoltà economiche da parte delle vittime. Nonostante Salvatore Facchineri occupasse oggi, nella gerarchia, il posto che era stato del fratello Luigi, non è riuscito ad emularlo nella latitanza. La sua fuga, grazie ai Carabinieri, è durata appena sei mesi.
da http://www.strill.it

TROPEA (VV): OFFENDE INVALIDO E LUI L’ACCOLTELLA

Offende invalido civile e lui la accoltella. Il fatto e’ avvenuto ieri sera a Tropea. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri Giuseppe Certo, di 37 anni, ha litigato con una casalinga 50enne per futili motivi, probabilmente legati ad alcune parole offensive che la donna gli avrebbe rivolto. Poi ha estratto un coltello ferendola all’avambraccio destro. La donna e’ stata ricoverata in ospedale con una ferita profonda, mentre i carabinieri hanno arrestato il giovane con l’accusa di lesioni aggravate. Si trovava nella sua abitazione, dove e’ stato trovato pure il coltello usato per l’aggressione, ancora sporco di sangue.